
La restituzione di un non-luogo alla città di Firenze attraverso una filiera produttiva
Studenti: Elena Leonardi Vugi, Adele Rossi, Cristina Scicchitano
Scuola: Laurea magistrale in Progettazione dell’Architettura – DIDA Università di Firenze
Sfida: Immaginare la città policentrica
Il progetto per la riqualificazione dell’area ex OGR è stato portato avanti all’interno del Laboratorio di Architettura e Città 2019-2020 e ha come obiettivo quello di rendere l’area un punto di riferimento e di aggregazione per la comunità, andando a innestarvi all’interno dei processi produttivi e relazionali che permettano l’arricchimento del tessuto sociale e manifatturiero.
La filiera è incentrata sulla produzione di birra attraverso un sistema di approvvigionamento di materie prime dalle aree agricole suburbane e una parte di produzione sperimentale prevista all’interno dell’area di progetto in collaborazione con la vicina Scuola di Agraria.
Nel lotto confluisce inoltre l’accentramento di prodotti provenienti dalle aziende agricole dell’area fiorentina di cui una parte viene direttamente venduta o lavorata per la consumazione all’interno dell’area di progetto, mentre per una parte è previsto un sistema di distributori automatici sparsi per la città che permettano un approvvigionamento capillare all’interno di ogni quartiere dei prodotti del territorio.
La produzione di materie prime si concentra sul lato nord est del lotto dove, immersa in un campo millefiori, si trova la serra degli idroluppoli, nella quale viene coltivata la pianta del luppolo attraverso la tecnica idroponica. All’interno della stessa struttura è presente un allevamento di api che ha influito sulla scelta delle specie vegetali, privilegiando quelle particolarmente mellifere.

Al processo produttivo si affianca un progetto sociale che va a coinvolgere idealmente le persone che, come quelle che attualmente vivono all’interno degli edifici dismessi, sono invisibili ed escluse dalle dinamiche sociali e lavorative della città. Sono stati quindi previsti dei corsi a lungo termine per l’apprendimento dei mestieri legati alla filiera produttiva all’interno dell’area. Le persone coinvolte in questo progetto hanno la possibilità di alloggiare per un periodo limitato all’interno dell’ex locale lavaggio carrozze nel quale sono stati ricavati degli alloggi duplex corredati da spazi comuni e di servizio.
Nell’edificio vincolato si svolge la raffinazione della birra e del miele, la vendita dei prodotti locali e il servizio di birreria e ristorazione. Il tema pubblico di queste funzioni si integra con gli spazi aperti che si sviluppano nella parte centrale del lotto, dove è stata creata una zona per spettacoli e cinema all’aperto e si sviluppano una serie di ambiti pavimentati immersi nel verde, attrezzati con piccole strutture di legno che posso ospitare molteplici funzioni.
Fra il birrificio sociale e l’edificio del Maggio Musicale, nella parte che più è proiettata verso il centro cittadino, si trovano le residenze il cui piano terra è destinato a funzioni direzionali e commerciali. I blocchi delle residenze sono disposti nel lotto reinterpretando la tipologia a corte dei lotti attigui. Tra gli edifici si crea un sistema di piazze di quartiere caratterizzate da piccoli rilievi puntuali e aperture nel terreno che forniscono areazione e luce al parcheggio sottostante.
Nella zona che corre lungo i fianchi del Maggio e della Leopolda, è prevista un’area verde pubblica predisposta per ospitare eventuali stand, nell’ottica di potenziare l’attività fieristica che si svolge all’interno della Leopolda e di creare una connessione tra essa e il Maggio musicale attraverso esposizioni e attività coordinate.
L’obiettivo ultimo di questo progetto è dunque di intervenire creando un sistema che si sviluppi con coerenza, sia urbana che funzionale, grazie alla convivenza organica di realtà culturali, produttive e abitative che vadano a incrementare una “biodiversità” non solo ambientale ma anche sociale.